Prima di fare "copia" e "incolla"

Quando decidi di copiare ed incollare i contenuti di questo blog, abbi almeno il buon senso di citarne la fonte.
Scrivere i contenuti di queste pagine è un lavoro molto impegnativo: c'è uno sforzo di memoria, di attenzione nello scrivere il dialetto in maniera precisa e un sacrificio di tempo. Tutto questo lo facciamo per non mandare perse tutte quelle "cusarelle" della nostra terra. Grazie per la collaborazione.

venerdì 23 dicembre 2011

La vigilia di Natale

Affinché fosse tutto pronto per festeggiare la vigilia di Natale ed il Natale bisognava mettersi all'opera da un po' di tempo prima.
Innanzitutto, quando gli uomini provvedevano a procurare la legna per l'inverno facevano attenzione a mettere da parte un ciocco abbastanza grande e lento a bruciare. Questo sarebbe servito a mantenere vivo il fuoco dal giorno della vigilia fino al primo giorno dell'anno nuovo. Ovviamente a sostegno di questo ciocco veniva aggiunta, di volta in volta, legna di altra pezzatura.
Nelle soffitte delle case contadine veniva conservata, stesa a terra, la migliore frutta proveniente dal raccolto: mele, noci, mandorle e fichi. Venivano appesi i migliori grappoli di uva bianca e nera che, fino alle feste, avevano il tempo di essiccarsi (l'unico modo per conservare i grappoli).
Almeno due settimane prima del 24 bisognava mettere a curare le olive in modo che perdessero il sapore amaro e fossero pronte per essere mangiate durante i giorni di festa. Allo stesso modo, almeno una settimana prima della vigilia, era necessario dissalare il baccalà cambiandoci l'acqua due volte al giorno.
Chi ne aveva la possibilità faceva il torrone in casa, i pepatelli, i roccocò, i mostaccioli e anche dei liquori come il poncio. Questi prodotti potevano anche essere regalati alle persone care: parenti, compari, amici.
Alla vigilia di Natale le donne si alzavano al mattino presto per andare al mercato ad acquistare, a seconda delle possibilità, quanto doveva essere preparato per i giorni di festa. La tradizione prevedeva che non venisse servita carne ma solo pesce; in particolare l'anguilla ed il baccalà.
Al pranzo della vigilia il baccalà veniva cotto al forno ed accompagnato con i finocchi lessi e gratinati. Inoltre venivano preparate le "scruppelle" con il baccalà.
Alla sera la tradizione prevedeva gli spaghetti con il sugo di anguilla. Prima di mangiarli, il capo famiglia riservava la prima forchettata al focolare. Si trattava di un gesto di buon auspicio verso il futuro ma non solo: alla vigilia "dovevano mangiare tutti", compreso il fuoco e comprese le anime care che non erano più vicine alla famiglia.
Al termine della cena si poteva mangiare l'uva secca, le noci e le mele che si erano conservate. Le arance erano frutti costosi che venivano comprate proprio per l'occasione importante. In ultimo veniva mangiato il torrone.
Era importante che i bambini restassero svegli fino alla mezzanotte perché dovevano essere loro a mettere il bambino Gesù nella mangiatoia del Presepe.

Nessun commento:

Posta un commento